L’osteocondrite dissecante colpisce comunemente cani giovani e di taglia media, grande o gigante.
All’origine della patologia risiede un mancato o insufficiente afflusso di sangue che provoca la morte delle cellule che formano la cartilagine articolare.
La causa è multifattoriale e può essere dovuta fattori genetici o ormonali, squilibri nutrizionali rapida crescita, traumi.
I cani maschi sono più frequentemente colpiti rispetto alle femmine.
Osteocondrite dissecante e cartilagine articolare
La cartilagine articolare è un tessuto connettivo elastico che riveste le estremità delle superfici ossee, riducendone l’usura.
È costituita da cellule dette condrociti e presenta tre zone distinte:
- una zona superficiale, che resterà cartilaginea anche nell’adulto, formando la cartilagine articolare vera e propria
- una porzione intermedia molto spessa soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo, che sarà completamente sostituita da osso a termine di accrescimento
- uno strato più profondo che è quello della cartilagine di accrescimento vera e propria
Se non ricevono un apporto adeguato di sangue, i condrociti vanno incontro a morte cellulare portando progressivamente a erosione della cartilagine con conseguente esposizione dell’osso.
Da ciò deriva la formazione di lesioni che impediscono l’accrescimento e la conversione in osso della cartilagine stessa.
Dall’osteocondrosi all’osteocondrite dissecante
La lesione può interessare soltanto la cartilagine: in questo caso si parla di lesioni condrali e di osteocondrosi.
Se la lesione interessa sia la cartilagine sia l’osso sottostante, si parla invece di lesioni osteocondrali e di osteocondrite.
Infine, quando la lesione ossea separa un frammento composto dallo stato osseo sottostante la cartilagine e dalla cartilagine adiacente, l’osteocondrite è dissecante (OCD).
Come e quando si manifesta l’osteocondrite dissecante nei cani?
I cani affetti manifestano solitamente tra i 5 e i 10 mesi di età, una zoppia anteriore monolaterale talvolta improvvisa e di vario grado.
La gravità della zoppia dipende dalle dimensioni e dalla localizzazione dei frammenti all’interno dell’articolazione coinvolta.
Il decorso dell’osteocondrite dissecante
La lesione osteocartilaginea segue un decorso lento, caratterizzato da 4 fasi:
- Piccolo appiattimento dell’osso nel punto di lesione
- Il frammento comincia a distinguersi e si nota una piccola fessura sotto di esso
- La fessura si fa più marcata e il frammento è quasi del tutto staccato
- Il frammento osteocartilagineo si è staccato dal restante osso ed è libero nell’articolazione
La diagnosi di osteocondrite dissecante
Solo un’indagine radiografica o una TAC consentono al Veterinario Ortopedico di localizzare la lesione e di stabilirne la gravità.
L’indagine radiografica deve essere eseguita su entrambi gli arti anteriori anche in quei pazienti che presentano una sintomatologia unilaterale poiché la patologia è spesso bilaterale nonostante la zoppia interessi un solo arto.
Terapia conservativa o trattamento chirurgico?
Generalmente, in caso di osteocondrite dissecante, viene consigliato il trattamento di tipo chirurgico.
I rischi associati al trattamento conservativo includono un prolungamento ed un aggravamento della zoppia, l’atrofia dei muscoli, la migrazione del lembo cartilagineo con eventuali complicazioni associate e la progressione di un grave processo osteo-artrosico.
Gli obbiettivi del trattamento chirurgico sono quelli di rimuovere i frammenti cartilaginei che interferiscono con il movimento articolare e prevenire o limitare lo sviluppo della malattia articolare degenerativa.
La prognosi risulta abbastanza favorevole se la OCD viene individuata precocemente e se viene adeguatamente trattata.
Il trattamento chirurgico d’elezione: l’artroscopia
L’artroscopia consente un approccio chirurgico mini-invasivo, una valutazione completa di tutta l’articolazione, una gestione post-operatoria più agevole ed una ripresa funzionale dell’arto più rapida.
La procedura chirurgica consiste nella rimozione del frammento libero nell’articolazione associata al courrettage della lesione cartilaginea.
La gestione farmacologia a lungo termine dell’OCD è focalizzata a limitare o trattare l’osteoartrite secondaria.
Lo scopo di tali trattamenti è quello di controllare l’infiammazione e il dolore, mantenere o migliorare la flessibilità articolare e rinforzare la muscolatura.
Il decorso post operatorio
La riabilitazione post-operatoria prevede la somministrazione di analgesici per il controllo del dolore, la crioterapia (ossia l’applicazione di sacchetti di ghiaccio), attività fisica limitata con passeggiate brevi e a guinzaglio corto.
Ricorda sempre di seguire le indicazioni che ti fornirà il tuo Veterinario Ortopedico: una corretta gestione post operatoria è importante tanto quanto l’intervento stesso.