La necrosi asettica della testa del femore colpisce di solito cani giovani di taglia piccola e toy ma anche i gatti. In cosa consiste e come si interviene?

La necrosi asettica della testa del femore colpisce di solito cani giovani di taglia piccola e toy ma anche i gatti. In cosa consiste e come si interviene?

La necrosi asettica della testa del femore è una affezione ortopedica degenerativa del femore e dell’articolazione dell’anca che colpisce cani e gatti.

Nella quasi totalità dei casi la necrosi asettica della testa del femore è una condizione ortopedica monolaterale e interessa, dunque, un solo arto di cani e gatti.

Sono molto rari i casi di necrosi asettica del femore bilaterale.

Il sintomo più evidente è una zoppia di grado variabile.

 

Necrosi asettica: le prime segnalazioni

In medicina veterinaria le prime segnalazioni risalgono agli anni 30 (Spicer 1936, Schnelle 1937, Moltzen-Nielsen) e sono relative a casi di necrosi asettica rilevati su razze di taglia piccola.

Tra queste: West Highland White Terrier, Yorkshire Terrier, Barbone toy, Carlino, Jack Russel Terrier, Chihuahua, Pinscher, Maltese, Volpino di Pomerania, Cairn Terrier, Lhasa Apso.

 

La multifattorialità alle origini della necrosi asettica del femore

Le cause che cagionano il disturbo non sono ancora del tutto chiare e si parla dunque di multifattorialità.

In genere, comunque, la necrosi è sempre associata ad un problema di mancata o insufficiente vascolarizzazione della testa del femore durante il processo di crescita del cucciolo.

Un insufficiente apporto del sangue in tale parte del corpo determina prima necrosi e conseguente rivascolarizzazione.

Poi il riassorbimento e un rimodellamento osseo fino al collasso della testa femorale.

 

La diagnosi di necrosi asettica del femore in cani e gatti

Durante l’esame ortopedico il segno più eclatante è rappresentato dal dolore alla palpazione ed alla manipolazione dell’anca, accompagnato spesso da ipotrofia del gruppo dei muscoli della gamba.

Il sospetto diagnostico di necrosi viene confermato mediante l’esecuzione di uno studio radiografico dell’articolazione coxofemorale.

Radiograficamente è possibile classificare la necrosi asettica della testa del femore in 5 stadi in relazione alla gravità ed alla progressione della malattia:

Primo stadio   

  • la testa ed il collo femorale presentano un profilo normale
  • lo spazio articolare è aumentato
  • l’acetabolo è normale

Secondo stadio

  • appiattimento della testa femorale
  • interessamento del collo femorale
  • produzione di osteofiti

Terzo stadio

  • maggiore alterazione del profilo della testa femorale
  • produzione di osteofiti

Quarto stadio

  • perdita del profilo della testa femorale

Quinto stadio

  • estesa frammentazione della testa femorale
  • evidenti discontinuità della superficie articolare

Con il cronicizzarsi della lesione si osservano fenomeni degenerativi che portano ad intenso riassorbimento del tessuto osseo e al collasso della testa femorale.

 

Cosa fare se il cane o il gatto soffre di necrosi asettica della testa e del collo femorale?

Il trattamento è prevalentemente chirurgico e prevede la resezione della testa e del collo femorale.

Essa mira ad eliminare il contatto diretto tra le superfici ossee della testa femorale e dell’acetabolo e alla formazione, di una pseudoarticolazione tra la superficie femorale, derivante dalla escissione della testa e del collo femorali, e l’acetabolo.

La nuova, falsa, articolazione è composta da tessuto connettivo fibroso denso.

La cavità acetabolare è sostituita gradualmente da osso.

Il femore prossimale si rimodella con il riassorbimento osseo sulla superficie sede dell’escissione e la deposizione di tessuto osseo.

Un’altra opzione chirurgica è rappresentata dalla protesi totale d’anca che in caso di necrosi asettica del femore che è da considerarsi il trattamento d’elezione.

 

Osteonecrosi della testa del femore: l’artroplastica escissionale

Comunque sia, l’artroplastica escissionale consente un recupero funzionale dell’arto assai soddisfacente.

L’attività fisica è un fattore di estrema importanza nella riabilitazione del paziente sottoposto a chirurgia.

L’uso dell’arto, infatti, favorisce la formazione di tessuto fibroso nella sede dell’ostectomia.

Di contro, in caso di mancato intervento, il quadro clinico del paziente è destinato ad aggravarsi.

La sola terapia conservativa non impedisce il decorso della patologia.

Alla lunga a causa del dolore, il cane o il gatto non appoggerà più la zampa a terra fino alla riluttanza, se non al completo rifiuto del movimento.

Ricorda che la prevenzione e la diagnosi tempestiva sono strumenti essenziali per evitare ai nostri cani e gatti dolore costante e danni permanenti alle articolazioni.

Alle prime avvisaglie o in presenza di sintomi, rivolgiti immediatamente al tuo Veterinario Ortopedico di fiducia per un consulto.

 

 

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