La tenopatia del muscolo bicipite brachiale nel cane: in cosa consiste e come si cura?

La tenopatia del muscolo bicipite brachiale nel cane: in cosa consiste e come si cura?

La tenopatia del muscol bicipite brachiale è un’infiammazione della guaina del tendine che collega il muscolo bicipite all’articolazione della spalla del cane.

Il muscolo bicipite brachiale è quello che consente la flessione del gomito e l’estensione della spalla del cane.

L’infiammazione viene spesso riscontrata in cani impegnati in attività sportive o da lavoro.

Sono soggetti le cui articolazioni sono molto sollecitate e sottoposte a forte carico proprio a causa dell’intenso sforzo fisico.

Sono a rischio anche i cani sedentari o non abituati a sforzi intensi, costretti ad attività fisiche improvvise ed eccessive.

 

I sintomi della tenopatia del bicipite brachiale

La tenopatia si manifesta solitamente attraverso una zoppia dell’arto anteriore che tende a peggiorare con l’esercizio fisico.

Il deterioramento cronico del tendine nei casi più gravi o la formazione di tessuto cicatriziale possono anche limitare fortemente la mobilità del cane.

Spesso si evidenzia atrofia del muscolo dell’arto colpito.

 

Le forme di tenopatia riconosciute

Sono riconosciute due forme di tenopatia del bicipite brachiale: primaria e secondaria.

  • primaria: deriva da un susseguirsi di traumi ripetuti nel tempo come l’eccessivo esercizio fisico, il sovraccarico del muscolo o la degenerazione dell’articolazione della spalla;
  • secondaria: può essere causata da altre patologie intra-articolari o essere il risultato di un trauma acuto ad altri tendini associati alla spalla.

 

Le indagini diagnostiche per individuare la tenopatia

La corretta diagnosi di tenopatia si ottiene a seguito di un’accurata visita ortopedica a cui si associano test diagnostici specifici ossia lo studio radiografico e l’ecografia.

Lo studio radiografico evidenzia l’eventuale presenza di calcificazioni del tendine bicipitale, la presenza di osteofiti o altre condizioni patologiche responsabili di zoppia di spalla.

L’ecografia consente una più dettagliata valutazione dei tendini e del loro stato e all’occorrenza, si potrà fare ricorso alla TAC o alla risonanza magnetica.

Anche l’esplorazione della spalla in artroscopia rappresenta un’ottima soluzione diagnostica.

Tra le metodiche che si possono utilizzare, anche la Tac e la risonanza magnetica.

Grazie alla visualizzazione diretta del tendine bicipitale, il Veterinario Ortopedico è in grado di esprimersi con certezza sulla diagnosi.

 

Le opzioni terapeutiche per la tenopatia: la terapia conservativa

La scelta tra questi due approcci si basa sull’andamento della patologia stessa.

In caso di tenopatia acuta il trattamento di tipo conservativo prevede l’infiltrazione di farmaci a lento rilascio che agiscono nella guaina del tendine, riducendone lo stato infiammatorio.

Poiché la vascolarizzazione tendinea è scarsa e ulteriori traumi possono ulteriormente aggravare la stabilità della spalla, l’azione del farmaco deve essere associata ad un periodo di riposo assoluto, condizione indispensabile per la guarigione dell’animale.

Alla restrizione dell’esercizio è necessario associare una terapia riabilitativa e un programma di controllo del peso.

 

Il trattamento chirurgico per la tenopatia: tenodesi e tenotomia in artroscopia

Nei i casi cronici di tenosinovite bicipitale che non rispondano al trattamento farmacologico e riabilitativo, il trattamento chirurgico diventa necessario per liberare il cane dal dolore e consentire la ripresa della funzionalità dell’arto.

Il Veterinario Ortopedico valuterà se eseguire:

– una tenodesi cioè la fissazione del tendine in una sede differente da quella fisiologica

oppure

– una tenotomia ovvero la resezione del tendine nel punto di inserzione sulla scapola; la funzione del tendine viene compensata dai muscoli della spalla.

In seguito a questo tipo di procedure, è sempre e comunque fondamentale programmare un trattamento fisioterapico postoperatorio.

La prognosi e la ripresa in seguito al trattamento chirurgico vanno da buono a ottimo.

 

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