Frattura cane e gatto: classificazione, trattamento e tempi di recupero di una zampa rotta

Frattura cane e gatto: classificazione, trattamento e tempi di recupero di una zampa rotta

La frattura nel cane e nel gatto è la rottura di un osso, come per noi esseri umani.

La frattura si associa a intenso dolore, tumefazione nella zona colpita, talvolta deformazione dell’arto, incapacità per l’animale nel compiere movimenti.

 

Quanti tipi di frattura ci sono?

Innanzitutto le classifichiamo in fratture composte e fratture scomposte.

Nella frattura composta le due parti di osso rimangono nella loro sede anatomica.

In caso di frattura scomposta i segmenti ossei perdono il loro allineamento e sono dislocati rispetto alla loro naturale posizione.

 

E ancora, se l’osso lacera i tessuti cutanei e fuoriesce a vista dalla ferita, si parla di frattura esposta

Le fratture esposte sono maggiormente a rischio rispetto a quelle chiuse.

Questo proprio perché il sito di frattura viene a contatto con contaminanti e agenti patogeni esterni.

Di conseguenza, il rischio è quello dello sviluppo di sovrinfezioni.

Il che potrebbe avere gravi ripercussioni sistemiche con lo sviluppo di osteomieliti e setticemia, malunione, impossibilità di cicatrizzazione dell’osso, sviluppo di ascessi e granulomi.

La frattura ossea viene distinta anche in base alla porzione di osso coinvolto

Le fratture possono essere di vari tipi, secondo la porzione di osso coinvolta: diafisarie, epifisarie, metafisarie, a legno verde.

Diafisaria: riguarda la diafisi ossia la parte centrale dell’osso

Epifisaria: l’epifisi è l’estremità tondeggiante delle ossa lunghe, come ad esempio il femore.

Metafisaria: la metafisi è una particolare zona delle ossa lunghe che si trova tra la diafisi e l’epifisi; è costituita da cartilagine e tessuto osseo spugnoso.

Frattura a legno verde: si fa riferimento a una frattura che interessa un osso ancora morbido ed elastico che può deformarsi senza rompersi completamente; tipicamente, con tale terminologia, si indicano le fratture pediatriche.

 

Frattura zampa cane e frattura zampa gatto: diagnosi e valutazione 

La radiografia è l’esame più importante e solitamente il primo e l’unico che viene eseguito per diagnosticare una frattura.

L’esame radiografico si esegue nelle due proiezioni ortogonali latero-laterale (LL), con decubito destro e/o sinistro) e sagittale (ventro-dorsale, VD o dorso-ventrale, DV).

Si può ricorrere inoltre a proiezioni oblique.

In alcuni casi, per comprendere al meglio la complessità della frattura, può essere necessario ricorrere a una diagnostica per immagini avanzata come TAC o Risonanza Magnetica.

 

Come si cura una frattura nel cane e nel gatto?

La scelta del trattamento più corretto è fondamentale per la completa guarigione del paziente.

Le alternative sono il trattamento conservativo e quello chirurgico.

 

Trattamento conservativo

Il trattamento conservativo, mediante uso di bendaggi steccati semi-rigidi, solitamente è riservato a pazienti molto giovani, sotto i 6 mesi di età, con fratture semplici e che non coinvolgano le superfici articolari.

Cani e gatti a cui è stato applicato un bendaggio andranno tenuti confinati ed il proprietario dovrà assicurarsi giornalmente dell’integrità e pulizia del bendaggio e riferire immediatamente qualunque problema all’Ortopedico Veterinario.

Un bendaggio mal gestito può portare a seri problemi che vanno dalla formazione di piaghe, rigidità articolare, contratture muscolari, fino alla perdita dell’arto per problemi circolatori.

 

Trattamento chirurgico

Nella maggior parte dei casi (sempre quando è interessata un’articolazione) il trattamento è di tipo chirurgico.

Consente di ottenere un riallineamento e una stabilizzazione dei monconi ossei nel minor tempo possibile.

Con il giusto metodo di fissazione, la maggior parte dei cani e gatti fratturati hanno una guarigione completa ed un ritorno alla piena funzionalità dell’arto operato.

Quali sono i metodi di fissazione per una frattura nel cane e nel gatto?

Fissazione esterna: prevede l’uso di chiodi lisci o filettati che, attraversando la cute, entrano nell’osso e sono connessi tra loro esternamente, mediante l’uso di morsetti e barre o resina.

Questo metodo di fissazione può essere utilizzato su molti tipi di frattura ma è particolarmente utile per la stabilizzazione di arti con un danno esteso a livello dei tessuti molli.

Fissazione interna: prevede l’uso di impianti che sono messi a contatto o dentro l’osso e rimangono all’interno dei tessuti dell’arto operato.

Si utilizzano chiodi, fili da cerchiaggio, viti a compressione, placche e viti standard, impianti di nuova generazione a viti bloccate.

 

Gestione del post chirurgico di frattura nel cane e nel gatto

Dopo l’intervento chirurgico la maggior parte dei pazienti inizia ad utilizzare l’arto operato piuttosto precocemente e riescono a camminare in maniera soddisfacente pochi giorni dopo la stabilizzazione.

A seconda del tipo di frattura e del metodo di fissazione utilizzato i tempi di guarigione sono di 8-12 settimane, durante le quali l’animale dovrà essere tenuto a riposo, evitando esercizio eccessivo.

Nella maggior parte dei casi è sufficiente tenere i pazienti operati in una stanza o in un recinto, evitando solo che non corrano o saltino.

Solo in alcuni casi potrà essere necessario tenere gli animali confinati in box per le prime settimane per assicurare una corretta guarigione.

Il processo di guarigione viene monitorato mediante la ripetizione dello studio radiografico.

 

 

2023-10-05T11:26:04+00:00Ortopedia Veterinaria|

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