Artrosi nel cane e nel gatto: le nuove frontiere della Medicina Veterinaria Rigenerativa

Artrosi nel cane e nel gatto: le nuove frontiere della Medicina Veterinaria Rigenerativa

L’artrosi nel cane e nel gatto, la cui definizione più corretta sarebbe osteoartrite, è un processo infiammatorio, degenerativo e cronico, a carico delle articolazioni dei quattro zampe.

 

Artrosi primaria senile

L’artrosi primaria senile è una malattia dell’invecchiamento, tipica dei cani anziani, e può coinvolgere più articolazioni.

Si tratta, in pratica come per gli uomini anche per cani e gatti, dell’inevitabile deterioramento progressivo “da usura” delle cartilagini.

Solitamente colpisce i cani sportivi o da lavoro.

Il numero crescente di casi di artrosi primaria senile è proporzionalmente legato all’allungamento della vita media dei nostri amici cani e gatti.

 

Artrosi secondaria

Purtroppo, l’artrosi è una patologia davvero molto frequente che può interessare l’animale a qualsiasi età ed è strettamente legata ad alterazioni biomeccaniche delle articolazioni.

A tal proposito, infatti, mediamente un cane su 5 già dopo l’anno di età presenta sviluppi artrosici.

 

Quali sono le cause scatenanti dell’artrosi nel cane e nel gatto?

Le cause più comuni sono le patologie genetiche scheletriche come la displasia dell’anca, la displasia di gomito, l’osteocondrite dissecante, la lussazione di rotula, la rottura del legamento crociato.

Cause meno frequenti sono le patologie immunomediate come le poliartriti.

E ancora, le artropatie possono essere di origine infettiva: Rickettsia, Ehrlichia (le cosiddette malattie delle zecche) e Leihsmania (quest’ultima purtroppo endemica in Sicilia) sono tra i fattori predisponenti più importanti.

Anche traumi e obesità, inoltre, possono giocare un ruolo primario.

In cosa consiste praticamente l’artrosi nel cane e nel gatto?


In questi casi, in seguito all’erosione della cartilagine che riveste i capi articolari, ha origine un processo infiammatorio che interessa anche l’osso che si trova sotto di essa.

Dunque l’osso, in risposta allo stimolo nocivo, reagisce fabbricando del tessuto osseo nuovo.

Questo nuovo tessuto viene però deposto in modo anomalo ed impegna spesso la cavità articolare, creando fastidio ed infiammando ancor di più la zona interessata e pure i tessuti molli circostanti.

 

I sintomi dell’artrosi nel cane e nel gatto

I nostri amici a differenza dell’uomo riescono a nascondere i segni di sofferenza più a lungo e cominciano a mostrare i sintomi quando ormai il grado di artrosi è avanzato e il dolore è molto intenso.

Ecco alcuni atteggiamenti del cane e del gatto che possono fare sospettare un’artrosi:

  • zoppia
  • dolore alla manipolazione delle articolazioni
  • articolazioni gonfie
  • irrigidimento delle articolazioni
  • tremori delle zampe coinvolte
  • riluttanza al movimento (prima il cane saltava su e giù dalla macchina e adesso non lo fa più; prima il cane faceva lunghe passeggiate, adesso si stanca appena uscite di casa; prima il cane faceva le scale di corsa, adesso fatica a fare due gradini)

 

Con il passare del tempo l’animale diventerà sempre più sedentario e cercherà di muoversi il meno possibile

La sedentarietà è causa di ipotrofia muscolare e questo aggrava ulteriormente la condizione dell’animale.

I segni spesso si manifestano a freddo, cioè quando l’animale si muove dopo un periodo di riposo.

Le condizioni meteorologiche, come per l’uomo, possono influenzare l’andamento della patologia.

Si possono poi presentare cambiamenti di umore senza apparente motivo, inappetenza, dimagramento e diminuzione della pulizia quotidiana del mantello che diviene opaco in particolar modo nel gatto.

 

I gatti molto soffrono di artrosi più spesso di quanto immagini

Grazie alla loro agilità e al peso ridotto, raramente mostrano segnali di sofferenza.

Se noti che il tuo gatto diventa lento o goffo e smette di saltare, sottoponilo subito ad una visita ortopedica.

 

Come si effettua la diagnosi di artrosi nel cane e nel gatto?

La diagnosi viene emessa sulla base dei rilievi della visita clinica e delle radiografie.

Le radiografie, infatti, consentono al Veterinario Ortopedico di confermare presenza e gravità dell’artrosi, escludere problemi neurologici anch’essi causa di difficoltà deambulatorie, e formulare la migliore terapia.

Il trattamento dell’artrosi può essere conservativo o chirurgico

-Conservativo

La gestione del dolore, innanzitutto, è una priorità ed è fondamentale per garantire una buona qualità di vita al paziente.

Altrettanto importante è diminuire l’infiammazione e rallentare l’evoluzione dell’artrosi attraverso la somministrazione di integratori e condro protettori.

La fisioterapia nelle sue svariate forme (ultrasuoni, termoterapia, magnetoterapia, idroterapia) mantiene la funzionalità articolare, riduce la sedentarietà e il conseguente rischio di atrofia muscolare.

La perdita e il controllo del peso del tuo cane o gatto, poi, sono tra i più importanti provvedimenti che puoi prendere ma ricorda: solo il Veterinario può indicare una dieta perfettamente bilanciata.

Non fare mai di testa tua.

E inoltre, esercizio fisico e movimenti devono essere costanti ma moderati e sempre eseguiti nelle modalità indicate dal Veterinario Ortopedico.

 

-Chirurgico

Se viene effettuata una diagnosi precoce, specie nei cuccioli, interventi come la Sinfisiodesi pubica JPS, la duplice osteotomia pelvica DPO o le osteotomie ulnari permettono di prevenire l’insorgenza delle patologie primarie (displasia dell’anca, displasia del gomito, osteocondrite dissecante, lussazione della rotula).

Le terapie chirurgiche nel cane anziano sono generalmente protesiche.

La protesi d’anca, ad esempio, garantisce un ottimo recupero funzionale e un miglioramento assoluto della qualità di vita per il cane che potrà vivere finalmente senza dolore.

Le protesi di gomito e di spalla, invece, non danno ancora dei buoni risultati, non le consiglio e per questi casi specifici preferisco orientarmi verso la medicina veterinaria rigenerativa.

 

Le terapie rigenerative

Oltre a quella con cellule staminali, la terapia che ha dato maggiori risultati è la terapia con PRP (acronimo di Plateled-Rich-Plasma ossia plasma arricchito di piastrine).

Infiltrato nell’articolazione, si è dimostrato particolarmente efficace nella riduzione del dolore grazie alla sua capacità di richiamare i cosiddetti Fattori di Crescita che hanno un ruolo fondamentale nel processo rigenerativo dei tessuti.

In Italia esistono poche strutture che applicano questa terapia.

Per quanto di competenza, sono abilitato e accreditato ormai da anni alla somministrazione di questo innovativo trattamento.

 

La prevenzione contro l’artrosi nel cane e nel gatto

L’artrosi non è una malattia di per sé guaribile ma è senza dubbio curabile.

La prevenzione è un fattore chiave.

Per tal motivo mi rivolgo ai detentori di cani di taglie grandi e giganti o a quelli che si apprestano a diventarlo.

Le taglie grandi e giganti, in ragione del maggior peso scaricato sulle articolazioni, sono soggette a maggiore infiammazione.

Ecco perché le visite di routine e le radiografie preventive nelle razze a rischio devono diventare una sana abitudine sin dai primi mesi di vita del cucciolo.

2024-05-08T10:33:27+00:00Ortopedia Veterinaria|

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