L’artroscopia: diagnosi e trattamento mininvasivi dei disturbi articolari del cane e del gatto

L’artroscopia: diagnosi e trattamento mininvasivi dei disturbi articolari del cane e del gatto

L’artroscopia è una procedura diagnostica e operativa innovativa ed estremamente utile il cui impiego in Ortopedia Veterinaria consente sia la diagnosi che il trattamento di numerose patologie articolari di cani e gatti.

Consiste in un esame esplorativo dettagliato delle strutture anatomiche di capsule, legamenti, menischi, cartilagini e tendini grazie al suo strumento più rappresentativo ossia l’artroscopio.

 

Capiamo meglio cos’è l’artroscopio e come funziona

L’artroscopio è una sottile cannula metallica di circa 10 cm di lunghezza.

È dotata all’estremità di una rete di fibre ottiche o led che fungono sia da sorgente luminosa che da telecamera.

La telecamera è dotata di zoom, messa a fuoco e pulsanti programmabili per la registrazione o l’ottenimento di foto.

Una volta inserito all’interno dell’articolazione attraverso una piccola incisione cutanea, l’artroscopio illumina e riprende aree e strutture anatomiche proiettandole su un monitor a cui è collegato.

Attraverso l’incisione, viene iniettato all’interno dell’articolazione un liquido sterile.

Il liquido distende i tessuti e li ripulisce da residui e tracce di piccoli sanguinamenti.

Ciò consente al Chirurgo Ortopedico di orientarsi all’interno dell’articolazione ed eseguire l’intervento sul cane o sul gatto con la massima precisione.

E questo è solo uno dei vantaggi offerti dall’artroscopia.

 

I numerosi vantaggi che l’artroscopia offre rispetto ad altre modalità diagnostiche e chirurgiche

Rispetto all’artrotomia, sia da un punto di vista diagnostico che operativo, l’artroscopia presenta indiscutibili e notevoli vantaggi, soprattutto per il paziente.

Innanzitutto è caratterizzata da un’invasività molto contenuta.

Poi permette una valutazione ingrandita sia statica che dinamica di tutte le strutture interarticolari di cui è possibile effettuare all’occorrenza specifici prelievi bioptici.

Inoltre, l’artroscopia rappresenta una soluzione ai casi incerti per i quali esami radiologici, Tac e Risonanza Magnetica falliscano il proposito diagnostico.

E ancora, permette di diagnosticare lesioni precoci o sospette che non possono essere rilevate radiograficamente.

Ad esempio, un processo coronoideo frammentato o una rottura parziale del legamento crociato craniale.

 

Ripresa rapida e riduzione delle complicanze post operatorie

L’approccio artroscopico risulta essere meno traumatico e doloroso per il paziente rispetto alla chirurgia tradizionale.

Se necessario, poi, è anche possibile eseguire interventi bilaterali sottoponendo il paziente ad un’unica anestesia e sempre in day hospital.

Dolore, gonfiori, ferite e cicatrici ovvero tutte le complicanze post operatorie, sono ridotte al minimo.

Il recupero funzionale dell’arto è molto rapido e il paziente, cane o gatto che sia, riprende le sue normali attività in tempi brevissimi.

 

Spalla e gomito: ecco i casi in cui l’artroscopia è la soluzione concretamente più utile

L’artroscopia è particolarmente utile nei casi in cui la zoppia di spalla o la displasia di gomito è associata a poca o nessuna evidenza clinica o radiografica di patologia.

 

Zoppia di spalla

Nell’ambito delle patologie articolari del cane, la zoppia di spalla è un problema piuttosto frequente e spesso subdolo.

Dal punto di vista clinico solitamente si evidenzia dolore ai movimenti passivi dell’articolazione, senza però il riscontro di segni tipici di singole patologie.

Spesso la visita clinica e gli accertamenti comunemente a disposizione (esame radiografico diretto e con mezzo di contrasto ed esame del liquido sinoviale) non forniscono riscontri adeguatamente convincenti ed esaustivi.

Infatti, a causa della complessità delle strutture anatomiche dell’articolazione scapolo-omerale, queste indagini non sempre sono in grado di fornire informazioni adeguate sul tipo e sull’entità delle lesioni che interessano i legamenti, la porzione interarticolare del tendine del bicipite brachiale e del sottoscapolare, il labrum, la membrana sinoviale e la cartilagine articolare.

Ecco, dunque, che l’artroscopia rappresenta spesso l’unica soluzione diagnostica.

 

Displasia del gomito

L’artroscopia del gomito viene spesso eseguita in caso di sospetta o conclamata displasia del gomito per stimare l’incongruenza articolare e il danno cartilagineo.

Le principali indicazioni per l’artroscopia chirurgica del gomito includono malattie dello sviluppo come:

  • FCP (frammentazione del processo coronoideo)
  • OCD (osteocondrite dissecante della troclea omerale)
  • UAP (processo anconeale non unito)

Oltre a queste condizioni, questa tecnica fornisce anche un mezzo di biopsia sinoviale minimamente invasiva o di fissazione artroscopica assistita del processo anconeale o IOHC.

Insomma, l’artroscopia può davvero essere considerata una delle procedure più innovative dell’ultimo decennio ma deve essere eseguita solo ed esclusivamente da un Veterinario con competenze ortopediche che abbia acquisito le conoscenze e la manualità necessarie.

 

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