Antibiotico resistenza: perché i batteri resistenti sono un problema che interessa l’uomo, gli animali e l’ambiente e come limitare i danni.

Antibiotico resistenza: perché i batteri resistenti sono un problema che interessa l’uomo, gli animali e l’ambiente e come limitare i danni.

Per antibiotico resistenza si intende il fenomeno per cui i batteri diventano insensibili agli antibiotici e acquisiscono la capacità sopravvivere e moltiplicarsi nonostante l’utilizzo dei farmaci.

Negli ultimi anni, infatti, antibiotici che erano comunemente utilizzati per curare le infezioni batteriche sono diventati meno efficaci.

Il fatto che i batteri sviluppino resistenza è un processo evolutivo del tutto normale, tuttavia, il fenomeno è aggravato e accelerato principalmente dall’uso inappropriato ed eccessivo degli antibiotici stessi.

Antibiotico Resistenza rischi per uomini e animali

L’importanza degli antibiotici

Gli antibiotici hanno contribuito in modo determinante ad impedire la diffusione delle infezioni batteriche, sia in medicina umana che in veterinaria, riducendone al minimo le complicazioni gravi.

Molte delle malattie infettive che non erano curabili in un’epoca precedente all’uso degli antibiotici oggi lo sono più facilmente.

Purtroppo, questo miglioramento rischia, ai giorni nostri, di essere vanificato dalla crescente diffusione di batteri ad essi resistenti.

 

Perché i batteri sviluppano resistenza agli antibiotici?

I batteri si moltiplicano con estrema rapidità e per farlo, trascrivono il loro materiale genetico fabbricandone una copia.

Durante questo processo, può avvenire una sorta di “errore di copiatura” o uno scambio di frammenti di DNA tra batteri della stessa specie o di specie diverse: sono le cosiddette mutazioni.

Le mutazioni concorrono allo sviluppo della resistenza agli antibiotici.

I super batteri mutati sono in grado di trasferire la loro capacità di resistere agli antibiotici ad altri batteri.

 

Abuso o uso scorretto dei farmaci alla base dell’antibiotico resistenza

Un uso scorretto o troppo frequente degli antibiotici favorisce o accelera questo processo di adattamento dei batteri.

Gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri e non hanno alcun effetto contro virus, funghi e parassiti responsabili di molte malattie diverse nell’uomo e negli animali.

Per questo è importante che gli antibiotici siano usati solo in caso di infezioni batteriche e non per quelle virali.

E ancora, non tutti gli antibiotici sono efficaci contro tutti i batteri; quindi, è necessario che sia il medico ad indicare quale sia il tipo più adatto per la cura dell’infezione in corso ma solo dopo avere effettuato un antibiogramma.

L’antibiogramma è un esame che permette di stabilire la suscettibilità del ceppo batterico agli antibiotici consentendo, dunque, di individuare la molecola in grado di inibirlo.

Altro fattore ad alta incidenza è la somministrazione di antibiotici agli animali da allevamento destinati all’alimentazione per evitare la comparsa di malattie negli ambienti sovraffollati.

Gli antibiotici impiegati per curare e prevenire le infezioni batteriche negli allevamenti intensivi appartengono alle stesse classi di quelli usati per l’uomo.

Ne consegue che i batteri resistenti sviluppatisi negli animali si trasmettano agli esseri umani attraverso il cibo o per contaminazione ambientale attraverso le deiezioni degli animali trattati.

 

L’accumulo di più forme di resistenza nei super batteri

Il fenomeno più inquietante è l’accumulo di più forme di resistenza in alcuni batteri generatori di malattie.

Questi batteri multi-resistenti riescono a proliferare normalmente anche in presenza di più classi di antibiotici e il rischio più sconcertante è che riescano a mutare al punto da resistere a tutti.

Se dovessero svilupparsi batteri resistenti a tutti gli antibiotici disponibili, sarà difficile trovare cure efficaci poiché la diminuzione della loro efficacia non sarà compensata dall’introduzione di nuove molecole.

 

L’antibioticoresistenza ucciderà più del cancro

Se una persona o un animale dovesse contrarre una malattia da batteri resistenti, curarla potrebbe essere molto difficile, se non addirittura impossibile.

L’Unep (Programma delle Nazioni unite per l’ambiente) nel rapporto Bracing for Superbugs: Strengthening environmental action in the One Health response to antimicrobial resistance”, diffuso il 7 febbraio 2023, riferisce che “nel 2019 sono morte nel mondo 1,27 milioni di persone per infezioni resistenti ai farmaci e 4,95 milioni di decessi erano associati all’antibiotico-resistenza.”

Senza azioni di contrasto efficaci, avverte l’Unep, entro il 2050 potrebbero verificarsi nel mondo fino a 10 milioni di morti in più all’anno, pari al tasso dei decessi per cancro nel 2020. *

*Fonte: https://www.unep.org/resources/superbugs/environmental-action

 

Il contagio da super batteri riguarda uomini e animali

Il rischio di essere infettati da batteri resistenti riguarda non solo gli individui, umani e animali, che assumono gli antibiotici in modo improprio ma anche coloro che saranno successivamente contagiati da quegli stessi batteri.

Tra le specie batteriche più importanti divenute resistenti agli antibiotici ci sono lo Staphylococcus aureus, la Klebsiella pneumoniae, il Campylobacter, l’Escherichia coli, lo Pseudomonas aeruginosa.

L’antibioticoresistenza è quindi un problema sociale e ambientale che deve essere gestito in maniera consapevole.

 

Le contromisure necessarie

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha prodotto raccomandazioni e proposto strategie finalizzate a contenere il fenomeno dell’antibioticoresistenza con un approccio detto “One Health” che considera in modo integrato la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente.

Per prevenire lo sviluppo dell’antibioticoresistenza è innanzitutto fondamentale limitare l’uso degli antibiotici ai casi in cui sono veramente necessari.

Tra le principali azioni in ambito veterinario ci sono:

  • sistema informatizzato di tracciabilità dei medicinali veterinari, compresa la Ricetta elettronica veterinaria, obbligatoria dal 2019
  • attività di farmacosorveglianza
  • linee guida per l’uso prudente degli antibiotici
  • formazione degli operatori del settore

 

Cosa può fare ciascuno di noi?

Tutti noi possiamo contribuire adottando alcune semplici regole di condotta:

  • prendere gli antibiotici seguendo esclusivamente le indicazioni del nostro medico o del nostro Veterinario
  • completare l’intero ciclo di cura anche se i sintomi sono scomparsi
  • non assumere né somministrare ai propri animali antibiotici prescritti per altri

L’uso responsabile degli antibiotici è uno dei fattori principali per la lotta all’antibiotico resistenza.

Gli antibiotici devono essere utilizzati solo in caso di reale necessità e sotto prescrizione medica.

2023-10-05T12:27:43+00:00Ortopedia Veterinaria|

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