Germi, batteri: la sterilità in sala operatoria veterinaria al giorno d’oggi.

Germi, batteri: la sterilità in sala operatoria veterinaria al giorno d’oggi.

Il dito artificiale, trovato attaccato a una mummia egizia di oltre 2.600 anni che germi e batteri non hanno mai corrotto, potrebbe essere la prima protesi funzionale mai costruita.

Ma le competenze nella realizzazione di protesi è solo una tra le tante abilità che i chirurghi dell’antico Egitto possedevano.

Lo dimostra e ce lo rivela il Papiro Edwin Smith, un rotolo contenente il più antico trattato di medicina giunto sino ai giorni nostri.

Scritto in ieratico (forma corsiva della scrittura geroglifica, comunemente usata dagli scribi egiziani), risale alla 16-17 dinastia del Secondo periodo intermedio dell’Egitto, all’incirca nel 1500 a.C.

Assolutamente unico e originale, il papiro di Smith illustra 48 casi clinici, elencati in base alla posizione degli organi

L’analisi dei casi ha inizio dalla testa e procede in basso (nell’ordine della moderna esposizione anatomica) verso il collo, le braccia, torace e la spina dorsale.

Per ogni caso si descrive il tipo di lesione, la diagnosi, la prognosi e il trattamento con un approccio moderno e scientifico alla malattia.

In pratica, 2500 anni prima dei medici greci, gli Egizi facevano scuola, mostrandoci anche numerosi strumenti chirurgici e tecniche mediche apparse per la prima volta nel mondo medico dell’antico Oriente.

Strumenti e stecche per le fratture ossee

E ancora, tra gli strumenti chirurgici troviamo anche delle stecche rudimentali: alcune ricoperte di lino, altre composte di strati di lino imbevuti di colla e gesso, modellate e adattate conformemente agli arti, sorprendentemente simili alle stecche moderne utilizzate per la ricomposizione delle fratture ossee.

I chirurghi, inoltre, ricorrevano a garze intrise di unguenti a base di grasso e miele per curare le infezioni e utilizzavano decotti di salice per disinfettare le ferite, intuendo l’esistenza di germi e batteri.

Germi e batteri, ossia i piccoli “animalculi”

Li osservò per primo l’olandese Antoni van Leeuwenhoek SOLO nel 1674 grazie all’invenzione del microscopio ma erano già noti agli antichi ma modernissimi egizi che già migliaia di anni fa avevano collegato le infezioni ai germi.

Solo recentemente abbiamo compreso che la sterilità è fondamentale in tutte le procedure chirurgiche incluse quelle veterinarie.

Erroneamente si crede che gli animali siano più resistenti dell’uomo a germi e batteri

In sala operatoria, commettere l’errore di sottovalutare l’importanza di una corretta e adeguata sanificazione, può mettere a rischio la salute di ogni paziente, umano o non umano che sia.

Anche i veterinari chirurghi operano in un ambiente asettico e utilizzino i dispositivi adeguati (camici, calzari, mascherine, guanti, cappelli, teli), monouso e in tessuto non tessuto.

L’animale ha diritto alla stessa qualità chirurgica che pretenderesti per te stesso.

 

2022-12-20T10:27:52+00:00Ortopedia Veterinaria|

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